_AZIONI

 

INQUADRAMENTO CONOSCITIVO DELL’AREA DI INTERVENTO:

ASPETTI POLITICO SOCIALI

ASPETTI NATURALISTICI

 

FATTIBILITA’ INTERVENTI

FATTIBILITA’ TECNICA

FATTIBILITA’ ECONOMICO FINANZIARIA

FATTIBILITA’ GIURIDICO AMMINISTRATIVA

FATTIBILITA’ POLITICO SOCIALE

  SINTESI FINALE
 

HOME - Fattibilità interventi - Fattibilità politico sociale


AZIONE 20: Attività di partecipazione e coinvolgimento degli attori, raccolta dei contributi, verifica del consenso e all’effettiva adesione da parte dei soggetti pubblici e privati alla realizzazione e gestione del progetto, compreso il piano di monitoraggio del processo partecipativo (obiettivi, metodo, strumenti operativi)

L’azione individuerà le diverse tipologie di partner - capofila, partners, sponsor privati, etc - tra i vari soggetti coinvolti, classificandoli e specificandone l’orientamento relativo al progetto, il diverso livello di coinvolgimento, i ruoli e gli eventuali impegni operativi, identificherà dei contributi di indirizzo per la proposta e la redazione del “Contratto di Rete.

PREMESSA
Il ruolo chiave della partecipazione nella definizione e nell’attuazione delle politiche, dei piani e delle azioni per la sostenibilità è ormai consolidato nel contesto europeo, a partire dall’affermazione del diritto dei cittadini ad una piena, effettiva e trasparente informazione e partecipazione democratica nella gestione dell’ambiente (Convenzione di AArhus) fino all’esplicito richiamo alla centralità del punto di vista delle comunità locali sulle scelte che interessano il loro ambiente di vita affermato dalla Convenzione Europea del Paesaggio, dalla Strategia Comunitaria per la Diversità Biologica (Count Down 2010), dalla Direttiva sulle Acque, dalla Direttiva Vas e dai nuovi indirizzi della normativa urbanistica regionale.
La partecipazione diventa dunque, a nostro avviso, una componente strutturale e trasversale al processo di creazione di rete ecologica, che permea, completa e favorisce il raggiungimento degli obiettivi del processo stesso, arricchendone di contenuti l’iter e gli esiti in termini di strumenti tecnici, politici ed amministrativi per la realizzazione e la stabilizzazione degli elementi territoriali della rete, nonché contribuendo alla sensibilizzazione della popolazione e delle amministrazioni locali nei confronti circa la rilevanza della rete ecologica stessa e del suo inserimento quale infrastruttura primaria nella pianificazione del territorio.
Ricordiamo qui che un punto di partenza importante per l’approccio partecipativo proposto viene certamente fornito dall’appena concluso progetto finanziato da Fondazione CARIPLO sul bando Biodiversità 2007 “Natura 2000 VA – Centro di promozione della Rete Natura 2000 della Provincia di Varese”, che pone le basi della conoscenza del territorio e della biodiversità in esso presente.
Un ulteriore elemento di forza per dar vita ad un efficace processo partecipativo viene dalla presenza tra i soggetti promotori di attori territoriali di importanza strategica quali la Regione Lombardia (ente di programmazione territoriale/ambientale), la Provincia di Varese (ente capofila e principale referente per la pianificazione territoriale) e dal coinvolgimento diretto di parchi, enti gestori di SIC e ZPS oltre che di altri enti di difesa e conservazione del territorio (LIPU e Fondazione Lombardia per l’Ambiente, in primis, che costituiscono una presenza forte e scientificamente riconosciuta).
Altri importanti attori presenti nel territorio e che dovranno essere coinvolti sono naturalmente le amministrazioni locali, le associazioni professionali e di categoria, l’università e le altre associazioni ambientaliste e di aggregazione dei cittadini.
Quanto drenato dagli attori territoriali attraverso il processo partecipativo sarà infine un elemento chiave delle fasi di redazione, proposta e sottoscrizione del Contratto di Rete. L’esperienza conseguita dalla realizzazione del presente progetto costituirà un utile riferimento per la replicabilità del metodo sul territorio regionale al fine di contribuire all’implementazione della RER (Rete Ecologica Regionale) e dell’iniziativa di 10mila ettari di nuovi boschi e di sistemi verdi.

LA METODOLOGIA
L’idea che viene qui proposta è pensata per avere una struttura modulare, che si basa su due diversi livelli di itinerario partecipativo: un primo livello che considera elementi emblematici, criticità ed opportunità a livello di corridoio e ad una scala sovralocale; un secondo livello, locale, che si occupa delle stesse tipologie di fattori ma a scala più puntuale in aree selezionate per le loro caratteristiche peculiari (quali la presenza di un varco, di una minaccia, di un’area particolarmente fragile e delicata ovvero di pregio, ecc...).
Questo approccio permette di considerare sia gli elementi che emergono a livello di gestione di scala provinciale, sia quelli che emergerebbero solo da un focus maggiore nella realtà del territorio, permettendo ai contributi tecnico-scientifici ed amministrativi di integrarsi con le singole realtà locali. Nessuno dei due livelli va tralasciato o considerato a sé stante, ma anzi il percorso partecipativo deve assicurare che la scala del coinvolgimento locale possa influire lungo tutto il processo sul disegno generale e che la costruzione del Contratto di Rete sia in grado di verificare costantemente le proprie determinazioni in rapporto alla fattibilità puntuale e locale.

La proposta per lo sviluppo della componente partecipativa del lavoro di progetto, che dovrà essere preceduta da una fase di analisi e selezione degli attori da coinvolgere, si snoda come segue:

1. Creazione di un Tavolo Provinciale, con il compito di sviluppare le fasi sopra descritte che portano alla condivisione del Contratto di Rete e della sua articolazione in Accordi puntuali passando attraverso:

• la definizione dello Scenario Strategico Condiviso;
• la messa a punto e adozione dell’Accordo Partecipativo;
• la condivisione e concertazione degli avanzamenti dello Studio di Fattibilità;
• la definizione di un Protocollo di Monitoraggio e Valutazione.

Tra i compiti del Tavolo Provinciale ricordiamo qui in particolare, oltre alla definizione delle priorità, delle linee guida e degli impegni che popoleranno il Contratto di Rete e che indirizzeranno l’infrastrutturazione della connessione ecologica, quello di fornire contributi alla componente conoscitiva del territorio, con riferimento alle due ipotesi di corridoio ecologico in discussione: sarà anche con il concorso di questa sede, infatti, che verranno individuati gli ambiti territoriali di maggior interesse su cui approfondire le azioni di tutela, intervento e gestione puntuale.

2. Realizzazione di interviste che approfondiscano, con attori strategici (key informant), alcuni tematismi specifici. Le interviste vengono somministrate da soggetti che conoscono la materia e le finalità delle politiche che caratterizzano il percorso partecipativo, e raggiungeranno un numero ristretto di interlocutori selezionati; dalle interviste potranno scaturire informazioni selezionate e significative di elementi, ambienti e problematiche indispensabili per completare l’analisi del paesaggio e della rete ecologica e che potranno essere integrate nell’itinerario dei lavori del Tavolo Provinciale ovvero degli Incontri territoriali. Attraverso le interviste sarà altresì possibile inquadrare la posizione di attori particolarmente significativi in rapporto agli accordi di carattere strategico o di carattere locale da tradurre nel Contratto di Rete e negli Accordi puntuali.

Verranno individuati e coinvolti tutti gli attori che a diverso titolo possono contribuire al buon esito del percorso così come quelli che possono rappresentare un ostacolo in quanto mossi da finalità differenti o contrastanti. Oltre ai momenti di partecipazione collettiva, laddove necessario, verranno organizzati degli incontri diretti con le parti il cui coinvolgimento appare essenziale.
Ogni soggetto, aderirà a seconda del ruolo, degli intenti nonché degli impegni operativi assunti a partire da una classificazione ben definita, delineata a priori (es. capofila, partners, sponsor privati, etc.).

In questa fase di fattibilità verranno coinvolti dunque, attraverso interviste mirate, esponenti rappresentativi dei portatori di interesse presenti sul territorio: rappresentanti di categorie professionali, di associazioni di agricoltori, amministrazioni, ecc. Le schede frutto di tali interviste ed i verbali degli incontri saranno allegati al report complessivo previsto da questa azione.

Monitoraggio
La partecipazione al processo sarà facilmente monitorata dalla presenza nelle sedi di concertazione e dall’adesione formale all’Accordo Quadro e agli Accordi operativi (vedi oltre).
Inoltre, strumenti quali questionari e il numero di accessi al sito internet (vedi piano di comunicazione), contribuiranno a monitorare il corretto coinvolgimento degli attori.
Al termine delle indagini, verranno fornite alla Fondazione Cariplo report degli incontri del tavolo provinciale, report sulle attività di intervista, relazione finale delle attività di partecipazione.

AZIONE 21: definizione di uno strumento politico-amministrativo che sia in grado di garantire il raggiungimento degli obiettivi di progetto

Per affinità di obiettivi e struttura, il modello di strumento politico-amministrativo che verrà implementato per raggiungere gli obiettivi di progetto sarà un adattamento ponderato del “Contratto di Fiume”. Questo adattamento, chiamato in seguito “Contratto di Rete”, mutua dal Contratto di Fiume l’obiettivo primario di miglioramento ambientale in un contesto locale nonché coerente dal punto di vista ecosistemico e la metodologia della programmazione negoziata e condivisa del territorio tesa al raggiungimento di un assetto duraturo nel tempo.
Il Contratto di Rete fa riferimento alle finalità della Convenzione europea del paesaggio e soprattutto delle Direttive Uccelli (79/409/CEE) e Habitat (92/43/CEE), strumenti da cui prende avvio l’ambizioso progetto di Rete Natura 2000 per l’individuazione di una ‘rete’ europea di aree per la conservazione della biodiversità (ognuna delle quali ‘nodo’ della rete continentale e come tale funzionalmente connessa con gli altri nodi) e nella formulazione di indicazioni per l’organizzazione sistemica della gestione della biodiversità a diverse scale spaziali.
Si tratta di uno strumento in cui la continuità del processo di partecipazione porta gli elementi e i contributi che provengono dal Tavolo Provinciale e li fa confluire nella redazione e nella condivisione dei principi del Contratto di rete).
Il Contratto di Rete fa riferimento altresì a norme e regolamenti regionali quali: la LR 12/2005 (sul governo del territorio), la LR 2/2003 (sulla Programmazione negoziata), il PSR 2007/2013, (riguardante la Strategia per la conservazione della biodiversità e Sistema delle reti ecologiche).
Il Contratto di Rete è quindi la sottoscrizione di un accordo di pubblica utilità finalizzato alla riqualificazione ambientale attraverso la deframmentazione del territorio, ovvero la connessione coerente delle aree di elevato valore eco-sistemico. La ricerca di soluzioni efficaci in tal senso deve integrare la componente ambientale con quella sociale ed economica della comunità locale di riferimento.
Il Contratto di Rete si sviluppa attraverso i seguenti momenti:

a) definizione di uno Scenario Strategico Condiviso, ossia una visione strategica di medio-lungo termine, ampiamente concertata dai portatori di interesse, dell’assetto ambientale del territorio in funzione di rete ecologica, tenendo debitamente conto delle componenti sociali ed economiche che caratterizzano l’ambito geografico di riferimento;

b) adozione di un Accordo Quadro sottoscritto da tutti i soggetti coinvolti nel processo di condivisione per l’accettazione dello Scenario Strategico Condiviso individuato e reso esplicito attraverso l’integrazione di politiche e strategie di diverso livello;

c) definizione, a partire dallo Scenario Strategico Condiviso, di un Piano d’Area per la definizione di interventi migliorativi (fase iniziale) e relative attività gestionali (fasi successive). Il Piano d’Area deve essere in grado di integrarsi con gli strumenti di programmazione territorialeche agiscono a vari livelli e deve svilupparsi attraverso la costruzione di un quadro conoscitivo sia delle criticità che dei valori ambientali,
paesistici e territoriali, delle politiche e dei progetti locali su cui fondare la strategia di intervento;

d) applicazione del Piano d’Area attraverso una serie di Accordi operativi sottoscritti dagli enti territoriali (Provincia, Comuni, Parchi) con i proprietari dei terreni, gli agricoltori e gli altri soggetti per la realizzazione delle misure di miglioramento ambientale individuate, volte alla deframmentazione del territorio e al completamento della rete ecologica.

e) definizione di uno Strumento di Valutazione delle politiche e della loro efficacia e coerenza con gli obiettivi.

Comunicazione web: Marco Tessaro
Soggetto referente: Provincia di Varese, Settore Ecologia ed Energia